Translate

mercoledì 31 gennaio 2018

28-30.01.2018 Batu Lima e Dore Atri HS, Gam Island, Raja Ampat

La mattina appena alzati, con le prime luci dell'alba, vediamo i tre inglesi, nostri vicini di camera, in eccitazione. Ci dicono di aver trovato al lato del loro materasso la testa ancora sanguinante di un topo. Capiamo subito che deve essere il gatto, che già ieri sera si era appostato di guardia sulla pianta vicino alla nostra capanna, ad aver catturato il topo e aver lasciato la testa come trofeo di caccia. Oggi ultima colazione con omelette verdi al Warhanus HS,


poi ultimo lungo giro di snorkeling .. tanto lungo che Maggie al rientro mi dice di essersi preoccupata per aver potuto seguirmi con la vista per tutto il percorso.
Stamattina splende un bel sole e la vista dei pesci e coralli, con l'acqua cosi cristallina, è molto chiara chiara in particolare per vedere gli stormi di pesciolini (sardine?) in controluce. Vicino al molo ve ne sono così tanti che passando di fianco oscurano la luce del sole.. Anche oggi avvistato una decina di squali della pinna nera e una grossa tartaruga .. e molti, molti pesci di tutti i colori e tutte le dimensioni. Intanto ho finito di leggere il Siddharta, e con lui anche la nostra l'ultima mattina in questa accogliente HomeStay. Appena fatto l'ultimo pranzo, con tonno e molta verdura, prepariamo i bagagli, paghiamo il conto a Bermont, il più giovane della famiglia che parla bene l'inglese .. anche se è uno che parla poco e inizialmente penavo che non ci capiva per niente. Poi ci imbarchiamo sulla piccola barca motore con i tre francesi, che anche loro parlano poco .. o solo tra di loro. Sfruttiamo cosi assieme lo stesso trasporto, loro per andare
sull'isola di Friwin, noi sul quella di Gam, la più estesa dell'arcipelago di Raja Ampat. Appena partiti e passato il passaggio fra le due isole, Kri e Mansuar
, ci imbattiamo in mezzo al mare in una breve piovuta subito seguita dai raggi di scottante sole. A Friwin scarichiamo i francesi e noi continuima per ancora un km per raggiungere la Doreatri Homestay, proprio di fronte a quella dei francesi. Arrivati, scaricati i bagagli e preso possesso dell'unica abitazione rimasta libera ci accorgiamo di essere non essere
finiti al posto previsto. Siamo al Batu Lima (5 roccie), ma oramai, anche se la camera non è il massimo, ci siamo sistemati e uno spostamento richiederebbe un passaggio in barca. Decidiamo quindi di rimanere qui e spostarci domani dopo il pranzo.
La sera a cena conosciamo una coppia di tedeschi di Berlino Cristina e Frank, e con loro passeremo una lunga serata di conversazione sulle reciproche esperienze di viaggio

Secondo giorno > trasloco al Dore Atri HomeStay
Passata quasi tutta la notte accompagnati dal russare del nostro corpulento vicino di camera. Per fortuna riesco subito ad addormentarmi e quelle due volte che mi sveglio riesco a riaddormentami subito. Ci svegliamo con le prime luci dell'alba per osservare la levata del sole sopra l'isola di Friwin, proprio davanti a noi. Poi segue una colazione minimalista con torta verde e banane a volontà alla mensa su palafitte sopra il mare, seguita da una lunga discussione con Cristina, mentre il marito Frank è partito a fare un'immersione con l'equipe del vicino
ressort. Io intanto faccio un giro di ricognizione di snorkeling sulla spiaggia davanti alla nostra capanna. Qui però i coralli sono di gran lunga meno colorati e consistenti di quelli visti davanti all'isola di Kri. In compenso vi sono molti pesci multicolore offuscati un po' dall'acqua leggermente torbida. Fatto poi un po di ordine e lavato i panni che però qui fanno una fatica enorme ad asciugare, prima di prepararci alla partenza per la Homestay dove avremmo dovuto andare ieri. Tutto pronto e dopo un cospicuo ed eccellente pranzo partiamo
con la barca della Homestay accompagnato da Ones
che ci dice di essere il nipote di Martin Makusi, padrone del Dore Atri dove ci stiamo dirigendo. Anche lui come tutte le persone conosciute alle Homestay sono molto cordiali e disponibili. Partiti con la loro barca facciamo solo circa 10 minuti di navigazione per giungere qui dove ora sto scrivendo questo testo per il blog, seduto, o meglio sdraiato nell'amaca due metri dalle onde del mare. Riconosciamo subito il simpatico e barbuto Martin Makusi che ci da il benvenuto e ci mostra la

capanna (chiamata qui bungalow) dove staremo i prossimi giorni. Intanto che la moglie ci prepara la camera, Martin ci invita a prendere un caffè con lui, mentre discutiamo con lui approfittando del suo ottimo inglese. Discutiamo di storia, di geografia, un poco di politica, ma prevalentemente di informazioni e consigli di viaggio in Irian Jaya, (Papua indonesiana) e Papua Nuova Guinea dove lui ci dice vi ha lavorato per 24 anni. Per finire ci accordiamo per accompagnarci domani mattina con un tour nella foresta alla ricerca dell'uccello del paradiso. Faccio poi un giro di snorkeling fra la spiaggia davanti a noi ed il lungo molo del villaggio, senza però vedere un gran che per l'acqua torbida ….vedo: tante alghe, qualche pesce sporadico colorato e molti coralli sbiaditi o distrutti. Mentre sopraggiunge la sera faccio un giro sul lungo molo a vedere i bambini a giocare e saltare in mare per farsi fotografare.


Terzo giorno
Stamattina veniamo svegliati alle cinque dalla nostra guida odierna per il tour nella foresta alla ricerca del famoso Uccello del Paradiso. Avevo messo la sveglia ma durante la notte la batteria del cellulare si è scaricata così che alle cinque con l'aiuto delle torce, ci siamo dovuti preparare di corsa per la partenza in barca lungo la laguna nella totale oscurità. Dopo un venti minuti raggiungiamo la fine della laguna e ci incamminiamo per altri venti minuti circa, su un sentiero nella foresta viscido e in parte ripido fino al punto di osservazione in
cima ad una collina rocciosa. Qui, mentre lentamente si fa giorno, ed il cielo si rischiara ci mettiamo in osservazione per avvistare i famosi uccelli del paradiso. Dobbiamo poi attendere l'arrivo dei primi raggi di solo sulle cime degli alberi per vedere arrivare i primi uccelli del paradiso. Prima una coppia poi una decina si mettono a fare le loro acrobazie fra i rami degli altissimi alberi. I maschi sono molto coloriti e hanno le caratteristiche code allungate, mentre le femmine sembrano dei grossi pappagalli. Peccato che le nostre foto scattate da
lontano ed in controluce non mostrano così bene i loro sgargianti colori. Verso le 7.30 contenti di quanto visto e vissuto ritorniamo verso la barca nella laguna. Prima pero facciamo una deviazione per andare a vedere la capanna dove soggiornò Alfred Russel Wallace; Wallace fu un famoso scienziato-avventuriero (naturalista, botanico, antropologo e zoologo) che girò vari anni da queste parti ricercando e collezionando meticolosamente quanto più possibile su flora e fauna, di quello che a quei tempi era conosciuto come l'arcipelago malesiano. Nel suo diario di viaggio intitolato “The Malay Archipelego” descrisse e disegnò tutto quello che aveva visto e vissuto. Rimango stupito vedendo sul libro menzionato i disegni da lui fatti a quei tempi In particolare. Wallace è diventato famoso scoprendo che la regione è nettamente divisa in due
parti da una linea immaginaria, la “linea di Wallace” che separa nettamente in due parti sia la fauna sia la flora. La linea passa fra l'isola di Flores e Komodo continuando verso Sulawesi. In pratica Wallace trovò che le specie animali, insetti, fiori e piante sono totalmente diversi nelle zone separate da linea. Grazie a queste sue ricerche, Wallace è considerato, assieme a Darwin, fra i padri dell'evoluzionismo. Vedi https://it.wikipedia.org/wiki/Alfred_Russel_Wallace
Nel pomeriggio partiamo per una uscita di snorkeling presso la vicina isola di Friwin, presso la parete di Friwin Kecil (Friwin Wall) accompagnati da Martin ed Toby un locale, esperto in immersioni. I coralli avvistati sono veramente fantastici, i migliori visti finora in
questo viaggio! Al rientro abbiamo giusto il tempo per farci una rinfrescante doccia per poi uscire sul molo ad assistere ad un super-fotogenico tramonto dal molo. Il cielo è da una parte pieno di minacciosi nuvoloni neri, dall'altro e limpido e con qualche nuvole a strisce, creando cosi dei fantastici effetti di luce mentre il solo scende all'orizzonte.

La sera, dopo la solita cena a base di tonno, verdura e riso, siamo stanchi, una lunga conversazione con Martin Luther
Makusi, sulla regione, la natura .. e sulle Molucche e naturalmente su Wallace che soggiornò qui, nel lontano 1860.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.