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| Carico del Speedboat |
Oggi
ci aspetta un'esperienza forse unica, un percorso di 5 ore per circa
200Km fra i fiumi ed i canali dell'estuario del Sungai Kaulas, fra la
città di Pontianak ed il villaggio di Sukadana, che si pronuncia
Sukadanaaa con la a finale molto lunga. La prima volta che l'ho
pronunciato alla mia maniera, non l'hanno capito, poi mi hanno
risposto ah Sukadanaaaaa, quasi non finendo più con la a. Il taxista
ci porta, subito dopo la colazione ed il check out al punto di
partenza delle imbarcazioni nelle vicinanze dell'approdo dei
traghetti.
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| Venditore di rambutan |


L'ufficio per acquistare i biglietti è ben nascosto e lo
troviamo solo con l'aiuto del nostro taxista. Al nostro arrivo alle 8
circa, e noi siamo fra i primi, l'ambiente è ancora tranquillo, ma
poi si affolla e diventa movimentato. Io ne approfitto per girare sul
molo a riprendere le varie scene del momento: c'è chi si fa la
doccia con l'acqua pescata con un secchio dal fiume, che si prepara
la colazione, ci cerca di vendere banane e rambutan, ma tutti sono
molto amichevoli e salutano con il loro solito grande sorriso. Se li
guardi e li saluti sono ben pochi quelli che fanno finta di niente!
Da questo molo partono imbarcazioni di ogni tipo dalle piccole barche dei pescatori fino alle enormi imbarcazioni con delle vere e proprie case per la navigazione di settimane o mesi sul fiume. Sono delle vere e proprie case galleggianti. Intanto la nostra imbarcazione è stata caricata dei bagagli e altro materiale vario sul tetto e coperto a regola d'arte contro prevedibile pioggia. Il cielo oggi è coperto con ampie schiarire proprio nella direzione che dovrebbe procedere il nostro viaggio. Dopo tutti i preparativi e la sistemazione dei circa 30 passeggeri si accendono i motori, due fuoribordo di 75PS, e via si parte. Prima lentamente per le molte imbarcazioni che incrociano sul fiume, ma poi si lancia a piena velocità, stimata a 40 nodi contro la corrente del fiume. A questa velocità si vola sopra le onde, fin che non sono troppo elevate? Comunque il nostro capitano sembra essere ben collaudato e sa sfruttare ogni minima situazione, deve però fare mota attenzione ai pezzi di legno, plastica o reti che galleggiano sull'acqua. La prima parte della navigazione si svolge sul fiume principale poi inizia a prendere degli affluenti e canali sempre però molto larghi e ben navigabili. Cerco di seguire il percorso tramite il GPS del cellulare è pur essendo le cartine di google poco dettagliate per questa regione riesco a seguire il percorso a slalom fra queste estese foreste di mangrovie. La foresta ha però una buona biodiversità, malgrado in tante parti sembra sia la palma d'acqua a prevalere. Ogni tanto ci fermiamo a scaricare passeggeri o solo merce nei vari villaggi o punti di approdo. A circa metà percorso abbiamo una fermata per la toilette e il rifornimento. Noi ne approfittiamo per prendere un caffè di rinforzo per la seconda parte del percorso, che guardando il cielo presenta qualche minaccia temporalesca. Difatti proprio dopo l'ultima fermata, prima di entrare nella Baia di Melano (si Melano, come da noi in Ticino) prediamo di striscio il fronte di un temporale che ci costringe a chiudere tutta l'imbarcazione
per il vento e la pioggia. Il tutto dura però solo una mezz'ora, poi il temporale passa, la navigazione rientra tranquilla mentre entriamo nel porto protetto di Sukudana. Siamo naturalmente contenti di aver superato indenni questa bella giornata di navigazione in una delle regioni ancora intatte dagli interessi umani, anche se le piantagioni di Palma da olio si stanno avvicinando minacciosamente sempre di più. Dopo lo sbarco ci facciamo una camminata di circa 500 m per raggiungere l'Hotel Mahakota Kajong, che ci piace subito per la posizione sul mare. La struttura è costruita su palafitte, e noi abbiamo
una camera con piccola terrazza proprio sul mare. L'hotel è enorme, ma e in questo periodo totalmente vuoto, siamo gli unici ospiti! Prima di sera faccio un giro di ricognizione per scoprire la zona che spicca per il monumento al Durian e l'enorme Moschea bianca costruita in parte sul mare. La cena, anche per pigrizia nostra la facciamo servire all'hotel. Malgrado le tante proposte sul menù sono poche quelle realmente disponibili. Riusciamo comunque a farci servire del buon pesce, ma niente birra … la Moschea è troppo vicina!!








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