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venerdì 19 gennaio 2018

19.01.2018 da Sampit a Palangkaraya

Oggi e stato un giorno pieno di sorprese. La prima è con il trasporto. Subito dopo la buona ed abbondante colazione del Gan Hotel vado alla vicina stazione degli autobus a comperare i biglietti. Tutto OK, il bus pubblico Yassoa, lo stesso di ieri parte alla una per Palanka, come ne viene abbreviato il nome della nostra prossima destinazione. Compro i biglietti che mi vengono stampati a colori da una vecchia e sgangherata stampante. Dal rumore che fa sembra che stia per “tirare la cinghia”, ma chissà quanti biglietti stamperà ancora.
Torno in camera per passare la mattinata ad aggiornare il Blog e le e-mail, quando un po dopo squilla il telefono, è la ricezionista che gentilmente posso scendere nella lobby. Qui trovo ad attendermi il tipo che mi aveva appena venduto il biglietto del bus che in indonesiano , mostrandomi le copie dei biglietti ed il mio denaro mi fa capire che ci sono complicazioni, ma non riesco a capire cosa! Chiedo assistenza alla ricezionista, la quale chiama il manager dell'hotel che parla ottimamente l'inglese. I due si parlano ed manager ci fa da interprete. Non capisco bene la causa, ma mi viene detto che il bus delle 13 oggi non c'è, e potrebbe anche non esserci quello delle 18. Quindi mi rimette in mano i mie soldi e mi saluta facendomi vari inchini. Intanto il manager incarica la ricezionista di organizzarci un taxi condiviso per noi. In pochi minuti mi conferma che il taxi ci aspetterà già alle 9, fra neanche mezzora, davanti all'hotel. Mentre se prima potevamo fare con calma, adesso dobbiamo fare in fretta! Per nostra sorpresa il taxi condiviso parte con solo quattro altre 4 persone, oltre a noi. Siamo sistemati abbastanza comodante sui sedili posteriori. Anche il percorso di oggi è pianeggiante e noioso. Ai lati della strada qualche insediamento (kampung) e tante zone disboscate già piantate o pronte ad essere piantate con palme da olio. La mia sorpresa è però che le piantagioni di palma non sono continue ma alternate a foreste con piante da legname, di banane e caucciù. Non sono quindi estensive monoculture come visto nel Sarawak malese! .Che abbiano preso coscienza delle problematiche delle monoculture e stiano prendendo dei provvedimenti?
Intanto noi, dopo aver scaricato gli altri passeggeri del taxi, arriviamo alle 14 direttamente al “Solo Garcia” una Guesthouse proprio nel centro di Palankaraya. Facciamo subito amicizia con Jesika, la figlia della padrona del Guesthouse, che somiglia molto ad un Motel con i parcheggi davanti alle camere. Più tardi, verso le 19, Jesika ci porta con la sua auto, al ristorante Tjilik Rivut. Un rinomato ristorante con cucina tipica Dayak dei nativi di queste regioni del Borneo. Ma qui troviamo l'ultima sorpresa del giorno .. il ristorante è riservato per una serata promozionale della Daiatzu. Intanto però si è messo a piovere intensamente e veniamo accolti con molta cordialità dagli organizzatori della serata, per cenare dobbiamo però sorbirci un'ora di presentazione delle varie vetture vendute dalla Daiatzu in Indonesia. Riusciamo cosi a scroccare una cena gratuita e a visitare la galleria di immagini storiche di una delle famiglie più famose di questa città. Durante la visita conosciamo il nipote di Tjilik Rivut, un mezzo eroe nazionale Dayak e costruttore di questo mix fra ristorante, museo e galleria fotografica. Intanto ha smesso di piovere e ci facciamo organizzare un taxi per ritornare al nostro Guesthouse.

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