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lunedì 22 gennaio 2018

21.01.2018 da Palangka Raya a Banjarmasin

Venditore di rambutan
Colazione oggi ben arricchita con l'avocado comperato ieri al mercato. Partenza alle 8, che poi diventa alle 9 quando sono raccolti tutti i passeggeri ed essere pronti a partire.
Stavolta, per la prima volta, siamo al completo e, con sette passeggeri si sta un po stretti, specialmente di dietro dove siamo sistemati noi. Anche a causa dei vari bagagli, zaini e pacchi siamo più o meno incastrati come in una scatola di sardine. Per fortuna dopo la prima parte del viaggio riesco a convincere il mio vicino a spostare un pacco che tiene fra le sue gambe ed avere cosi almeno lo spazio di muovere ogni tanto i piedi.
Foresta disboscata
Carico dei frutti della palma da olio
Anche qui il paesaggio è piatto e monotono e praticamente tutto disboscato. Tutta la regione del centro e sud del Kalimantan è stata radicalmente disboscata a seguito del piano del governo del primo presidente, Sukarno di far diventare il Kalimantan la risaia dell'Indonesia. Operazione che si è poi
dimostrata come un enorme scempio ambientale, ancora oggi, a distanza di 50 anni, ben visibile. Le pianeggianti torbiere tropicali con suoli acidi non sono adatte per la coltivazione del riso, che inoltre senza la protezione della foresta diventano ancora più acide. Ora si sta cercando di rimediare piantando estese piantagioni di palme da olio, rischiando cosi peggiorare ancora di più la catastrofe ambientale. L'altra soluzione alternativa migliore è di creare dei parchi protetti e lasciar ricrescere la foresta come si sta facendo, pare con successo,
nel grande Parco Nazionale del Sebangau, il più esteso per superficie del Borneo. Il parco sarebbe bello da visitare anche solo per vedere come la natura sta cercando di riprendersi dopo l'irresponsabile intervento umano. Percorso un l
ungo viadotto sopraelevato sopra la torbiera di circa 20Km di lunghezza.
Sul percorso attraversiamo poi una zona con tanti alberi di rambutan, noi ne approfittiamo al primo stop del taxi per gustarci, per l'astronomica cifra di 2'000 Rp (circa 15 cent) un
bel cespo … ottimi, dolci e molto succosi!
Passiamo poi da alcuni paesi (lunga serie di abitazioni a desta e sinistra della strada) con tanti templi Indù tanto che ci sembra di essere a Bali; ci diranno poi dopo che una volta in questa provincia la popolazione era di provenienza e religione Indù, oggi però la maggioranza è nettamente mussulmana.
Arriviamo poi alla periferia di Banjarmasin che sono le 13, ora di qui che è un'ora più avanti da dove eravamo partiti. Qui iniziamo a scaricare i passeggeri uno dopo l'altro. Noi 
Hotel Victoria river wiev
saremo gli ultimi,e diamo un po da fare all'autista, che però rimane di una calma olimpica, e deve chiedere più volte dov'è il nostro Hotel, il Victoria River View. Come dice il nome l'hotel ha camere, come la nostra che ha una stupenda vista sul Sungai Martapura, il grande fiume che attraversa sinuoso la città di Banjarmasin prima di gettarsi nell'ancora più grande Sungai Barito che termina nel mare formando, con il Sungai Kapuas un enorme delta nel mare della Cina meridionale. Noi passiamo poi il resto del pomeriggio nella nostra camera a guardare quanto passa e si muove sul fiume. Anche la cena ce la facciamo servire al ristorante dell'hotel.  Non male, un po caro, ma niente di eccezionale per un ristorante di cosi tante stelle!



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