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mercoledì 24 gennaio 2018

24.01.2018 da Makassar a Sorong, Papua

Ci alziamo presto con l'aiuto della sveglia nella mini-camera in stile giapponese dell'IBIS Hotel. Tutto sembra come in un sottomarino, vi appena appena lo spazio per i bagagli, la toilette è da claustrofobia con la doccia dove non c'è neanche lo spazio per girarsi, ma per noi magrolini e per una sola notte è più che sufficiente. La partenza, dopo il "check inn" e i controlli vari e l'imbarco  senza problemi, è un pò laboriosa. Partiremo  con quasi un'ora di ritardo causato dalla lunga attesa sulla pista per il decollo.
Dal nostro finestrino vediamo davanti a noi tre aerei in partenza e tre dietro in attesa.
Camera all'IBIS Hotel a lato





Mai visto un intasamento del genere su una pista di decollo! Il volo di oggi è con Batik Air, n. 6288 con aereo Airbus A320 – 200, quasi nuovo. Sull'aereo vi sono pochi posti liberi. Il servizio a bordo è ineccepibile con un buon pasto in stile indonesiano con l'immancabile nasi putih, riso bianco e ayam (chiken). Dopo il decollo, con un bel cielo blu, abbiamo una fantastica vista sopra la regione che seguiamo incollati al finestrino dal fino ad essere sopra il mare … poi vedremo sotto di noi solo nubi bianche e grigie. Il volo è abbastanza tranquillo,

malgrado l'annuncio della hostess che causa delle turbolenze meteorologiche prima dell'atterraggio non ci sarà servito il caffè. Di turbolenze neanche l'ombra, cosi come del caffè! L'atterraggio sulla pista di Sorong, che proprio davanti al mare, è molto tranquillo, il migliore atterraggio indonesiani di questo viaggio! All'uscita il solito movimento degli acchiappa turisti, anche se oltre a noi ne vediamo solo altri due, per il trasporto in taxi. Dopo che quasi tutti sono partiti ci affidiamo ad un giovane taxista che si arrangia con l'inglese per farci portare
scegliere l'hotel più adeguato, dato che come sempre non abbiamo nessuna prenotazione. Dopo aver visitato un paio di proposte prendiamo alloggio al City View Hotel per poi uscire ed incamminarci verso il porto alla ricerca di info per lo spostamento in ferry di domani verso le isole delle Raja Ampat.

Ci sbagliamo di direzione, e dopo quasi mezzora, ci troviamo di nuovo davanti all'entrata dell'aeroporto, dove troviamo l'ufficio turistico della regione. L'ufficio è aperto ma agli sportelli non c'è nessuno. Conosciamo però Fabiano di Flores che si arrangia abbastanza bene a parlare in italiano con un accento spagnoleggiante. Fabiano è molto simpatico, caloroso e disponibile. Malgrado l'ufficio è chiuso e lui non lavora qui, ci informa sulle possibilità per avere il permesso, famoso PIN, del costo di un milione di Rupie a testa per poter entrare nella zona protetta del Parco marino delle Raja Ampat. Facciamo poi le solite foto di rito con scambio degli indirizzi prima di partire in taxi per farci portare al ristorante consigliatoci da Fabiano. Si
tratta dell' SSB (SunShine Beach) nella zona del porto marittimo di Sorong. Troviamo qui un ambiente sulla terrazza con vista e rinfrescato dalla brezza del mare.
Ottima cena con pesce cotto in una noce di cocco per Maggie e “cumi cumi rica rica” (calamaretti speziati) per me. Cena che accompagniamo, dopo un lungo tempo di astinenza forzata, con una birra Bintang bella fredda. Al rientro in hotel passo poi ancora diverse ore prima di addormentami cercando info su Intenet per le possibilità di alloggio sulle varie isole
dell'arcipelago delle Raya Ampat. Le isole sono molte e molte sono anche le convenienti e rustiche HomeStay per noi. L'alternativa sono i tour con i carissimi velieri (1'500 e più $US la settimana per persona si intende!) e gli altrettanto cari e lussuosi Ressort, riservati in prevalenza per chi viene qui a fare immersioni subacquee.

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