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mercoledì 17 gennaio 2018

15-17.01.2018 con gli Orangutan nel Tanjung Puting NP

Passato tre fantastici giorni con questi straordinari animali
La mattina già alle quattro mi sveglio dai noiosi lamenti del Muhezzin della vicina Moschea, ma poi riesco ancora a dormire fino alle sei. La colazione anche stamattina è molto modesta con solo caffè, due toast e un'omelette. Ci rifaremo poi sull'imbarcazione durante il tour di tre giorni! Passiamo quindi ai preparativi per partire domani presto per il primo giorno del tour del Parco Nazionale per incontrare gli
Entrata del parco

Orangutan (Pongo pygmaeus) e gli altri animali della foresta tropicale del Kalimantan. Traslochiamo con tutti i nostri bagagli sul Klotok di nome Satria Express, l'imbarcazione in legno tipica di queste parti che può ospitare, quelli più grandi fino a una ventina di passeggeri. Ve ne sono anche di quelli di lusso con aria condizionata e tutte le comodità immaginabili. La nostra è molto semplice, standard come la chiamano, e può ospitare fino a quattro passeggeri. In due staremo quindi molto comodi. A nostra sorpresa, è molto
Klotok fra le palme nipah
meglio equipaggiata e organizzata di quanto avevamo immaginato. Fa subito spicco il grande letto sistemato a prua, senza nessuna parete attorno. Assieme a noi abbiamo addirittura quattro persone, che sono Rasdy il cui vero nome in lingua Dayak è Tengkuranda), la nostra guida ufficiale del parco, Hendra il suo assistente, il capitano e navigatore Inul e la cuoca Diah. Saranno praticamente a nostra disposizione per i tre giorni nel Parco nazionale. La partenza dal porto situato davanti all'hotel è alle 10 precise. Intanto noi sistemiamo al meglio i nostri bagagli e seguiamo le prime

Arrivo al Rimba Lodge
istruzioni di Rasdy sul tour e su quanto possiamo e non possiamo fare!

Prima navighiamo un paio di km sul Sungai Kumai, molto largo e movimentato per le onde causate dal vento proveniente dal mare. Poi deviamo su un ramo laterale, sul Sungai Sekonyer il fiume che delimita il Parco dalla “zona privata”. Un cartello e una goffa enorme figura di Orangutan ci indicano l'entrata nel Parco nazionale. Qui fiume è più stretto e l'acqua è calma e più oscura. Navighiamo praticamente fra due pareti laterali di palme e altre piante d'acqua. La palma
Primo pranzo a bordo
più presente qui è la Palma Nipah che qui viene usata per moltissime cose, in particolare per la costruzione dei tetti e coperture varie. Dopo neanche 5 – 6km di navigazione avvistiamo all'improvviso ed inaspettatamente il primo Orangutan in libertà, peccato solo che ci giri la schiena e poi si dilegui nella foresta. Salendo il fiume passiamo dal villaggio di Senkonyer, del quale vediamo solo alcune case e il pontile per le barche. Il nostro primo approdo è al Rimba Lodge dove facciamo il check inn e depositiamo i bagagli per poi ritornare di un paio di km al Camp 1 o Tanjung Tarapan da dove dopo un camminata di circa 20 minuti raggiungiamo la stazione di alimentazione degli Orangutan.

Arriviamo leggermente in ritardo ma vediamo almeno una decina di questi maestosi animale, alcune mamme con i piccoli, ad accaparrarsi le banane ed ad ingoiarne il più possibile. I più timidi salgono sulla piattaforma, prendono più banane che possono, e poi ritornano nella foresta arrampicandosi e saltando con un'agilità incredibile fra i rami degli albero. Tutto procede per il meglio fino a quando si sentono le prime gocce e poi cade un'intensa pioggia. Ci ripariamo sotto il nostro ombrellino, ma poi vediamo che non
Piovuta tropicale
serve un gran che; in un attimo siamo bagnati fradici e ci divertiamo a vedere gli Orangutan anche loro a cercare di ripararsi dalla pioggia mettendo de mani sopra la testa. Ma poi vedendo che la pioggia non sembra voler terminare tanto presto ci lanciamo sulla via del ritorno fra grandi pozze d'acqua e acquazzoni a ripetizione. Ad un certo punto mentre tengo l'ombrello e cerco di riparare lo zaino dalla pioggia batto la testa contro il ramo di un albero. Subito penso che non sia niente, ma poi quando metto la mano sulla fronte mi accorgo che sanguino. Per fortuna la ferita è sopra la fronte
Scimmie nasiche
fra i capelli e non lascerà cicatrici visibili. Arrivati all'imbarcazione quando vedono il sangue scendere dalla fronte si mettono subito in allarme credendo che sia grave. Ma li tranquillizzo lavando bene la ferita, asciugandola e disinfettandola. Niente di grave ma avrebbe anche potuto essere un “incidente maggiore”. Passata questa prima avventura ci dirigiamo verso nord, oltre il Rimba Lodge, dove ci appostiamo sulla riva del fiume per osservare le scimmie sugli alberi attorno. Non dobbiamo attendere molto per avvistane, prima un gruppo, e poi molti altri aggirarsi sugli alberi alla ricerca del miglio posto per pernottare. Rusdy, la nostra guida, ci informa sulle particolarità di queste grosse scimmie. Sono delle Proboshis Monkey, in italiano “scimmie nasiche” per il loro grande e sproporzionato naso degli esemplari adulti maschi. Vivono solo qui

nel Borneo e in limitate parti di Sumatra. Vivono in gruppi, sono, vegetariane e si spostano continuamente in cerca di cibo, abbisognando così di molto spazio. Lo spettacolo dal nostro punto di osservazione è eccezionale anche per la notevole quantità di esemplari che cercano di sistemarsi sui posti migliori per passare la notte. Il più bello è vedere i piccoli, qualcuno ancora un po impacciato, che si esercitano giocando a saltare da ramo in ramo. Per la gran gioi di Rusdy e gli altri accompagnatori vediamo poi volare sopra di noi tre enormi
Al Rimba Lodge
uccelli. Il primo pensiero è che sono della aquile, ma poi Rusdy ci dice che sono degli Hornbill, uccelli del grande becco con una grossa protuberanza sulla testa. La gioia dei nostri accompagnatori è per il fatto che è l'uccello simbolo del Kalimantan e ci dicono che porta fortuna avvistarli ... e noi ne abbiamo avvistati addirittura tre assieme! Io spero che mi porti più fortuna di oggi con la piovuta che mi ha portato a ferirmi la testa!!!
Dopo queste due indimenticabili esperienze, e dopo aver fatto una buona cena sul Klotok ci dirigiamo al nostro alloggio alla Rimba Lodge. La pioggia, dopo il rientro, continuerà per tutta la notte, mentre noi cerchiamo di lavare ed asciugare il più possibile dei vestiti che avevamo. Operazione non proprio evidente con l'umidità al 100%. Unicamente le scarpe necessiteranno di un giorno di sole per asciugare. La notte al Rimba Lodge, immerso nella foresta è meno entusiasmante del previsto. Nessuna visita di scimmie o altri animali, solo qualche cicala o altro insetto canoro che ci sveglieranno di primo mattino.

Secondo giorno

Rusdy, la nostra guida
Già di primo mattino abbiamo la prima sorpresa; la sveglia del mio cellulare suona un'ora troppo presto!! Sono sorpreso e ancora un po' confuso, non riuscendo a capirne il motivo. Rusdy ci spiega il motivo: qui nel Kalimantan centrale l'ora ufficiale è un'ora indietro rispetto al resto del paese, ma la rete mobile non ne tiene conto. Quindi bisogna impostare l'ora manualmente!! Quando lo dico a Rusdy si mette a ridere e mi dice che capita ad ogni turista il primo giorno da queste parti. La colazione al Rimba Lodge, malgrado il costo è un po' modesta, non paragonabile a quelle che avremo sul
Coccodrillo baby
Klotok i giorni seguenti. Qui facciamo conoscenza con un gruppo di dieci Polsky, come li chiamerò in seguito, ogni volta che li incontriamo. Poi verso le sette si parte con il nostro Klotok per risalire il fiume fino al Camp 2, o Pandog Tangui, dove visiteremo la “piattaforma di alimentazione” degli Orangutan alle 9, dopo una leggera camminata nella foresta, in gran parte su passerelle in legno. Arriviamo in anticipo e possiamo vedere come vengono portate e scaricate le banane e come arrivano i primi Urang Utang. L'inizio dell'attacco alle banane è molto umoristico; i primi tre

Orangutan arrivano, ci girano la schiena, raccolgono più banane che possono e spariscono nella foresta! Solo dopo una decina di minuti arrivano varie mamme con piccoli che si fermano sulla piattaforma e mangiano più banane che possono. Alcuni spingono le banane con forza in bocca per quasi ingoiarsi. Passeremo più di un'ora a vedere, fotografare e filmare stupende scene con questi così simpatici animali. Unico inconveniente è che qui brulica di fastidiose zanzare, che cercano di attaccarci incuranti del nostro repellente! 














Vedi il video con gli Orangutan


Rientrati sul Klotok continuiamo la navigazione verso il
Camp 3, o Camp Leakei con il centro visite e il terzo posto d'alimentazione degli Orangutan. Il centro visite è un po' decaduto e con poca illuminazione, un “make up” generale non farebbe male. Trovato interessante i vari pannelli che spiega la problematica della perdita di foreste per dare a posto alle piantagioni di Palma da olio, vera piaga per l'ambiente e per la sopravvivenza degli Orangutan, anche quelli umani si intende! L'Indonesia in 20 anni ha perso il 75% delle foreste tropicali … ma non è ancora finita … i restanti 25% sono seriamente
minacciati!! Qui nel Camp Leakie gli Orangutan girano incuranti fra i turisti. Uno dei quali gira fra il personale del centro visite e si mette in mostra a pochi metri da noi, incamminandosi poi verso la foresta. Sono gli esemplari più anziani che sono diventati praticamente come addomesticati. Uno dei motivi per cui gli Orangutan sono minacciati, oltre ai problemi di spazio ambientale, e che hanno un periodo di riproduzione molto lungo. La mamma può generare un piccolo solo all''età di 15 -16 anni e i seguiti solo dopo 7–8 anni,
dovendo allattare il piccolo per ben 6-7anni. L'altra informazione interessante, almeno per me, è che i Gibboni, di cui ne vedremo solo uno di sfuggita, sono fra i primati gli unici monogami.
Dal Camp Leakey riprendiamo poi la navigazione di rientro fermandoci per fare un'escursione notturna al Pandok Ambung. Non sarà un gran che, confronto a quanto vissuto finora, ma riusciamo ad avvistare un paio di tarantole e dei funghi luminescenti.
Cena alla luce di candela sul Klotok
 Poi assaporeremo la solita abbondante e ottima cena, stasera alla luce delle candele, preparata dalla nostra provetta  cuoca Diah. Dormiremo poi nel comodo  “letto tropicale”, con la sicurezza della rete antizanzare sul nostro Klotok, ancorati al bordo del fiume nella zona del pontile del Pandok Ambung




Terzo giorno
Sveglia alle 5 con tre “scimmie nasiche” che si sono appostate proprio sopra la nostra imbarcazione ed ogni tanto fanno cadere rami e frutti sul tetto del nostro Klotok. Penso che sia il rumore della pioggia, ma poi guardando in alto vedo almeno tre scimmie che tranquillamente fanno colazione sopra di noi. Dopo la nostra colazione, e sistemato tutto a dovere sul Klotok, partiamo per il centro di riforestazione di Pasalat a circa un'ora di navigazione in direzione della corrente, Qui malgrado l'acqua sembra oscura in realtà è molto pulita e sono bellissime da
vedere le alghe verdi che si sviluppano sulle foglie che toccano l'acqua. In certi punti con la luce del sole si riescono a vedere gli intrecci di radici sul fondo del fiume. Un contrasto di colori sono veramente belli da fotografare. Dal pontile di Pasalat facciamo la solita camminata di circa 30 minuti per raggiungere il centro di riforestazione dove ci accoglie il solerte e gentilissimo anziano Ranger per darci le istruzioni su quando faremo. Innanzitutto scegliamo una pianticella ciascuno, scriviamo su un cartellino la data, il nome, il tipo di pianta e la
nostra provenienza per poi andare un paio di centinaia di metri, fra le felci, a piantarle con l'aiuto del Ranger. La mia pianta è una Nyatuh mentre quella di Maggie è una Bedaru. Chissà se ci capiterà ancora l'occasione per vedere la crescita delle nostre novelle piante? Tramite l'aiuto della nostra guida Rusdy riusciamo a colloquiare molto bene con il ranger che ci spiega molte cose interessanti sulle varie piante e la situazione all'interno del parco nazionale.

Rientrati sull'imbarcazione riprendiamo la navigazione a ritroso fino al Sungai Kumai, con la sua acqua color marrone caffelatte. Alle 16 raggiungiamo il punto di partenza davanti all'hotel Mejid. Qui ci
congediamo dai nostri solerti e estremamente disponibili accompagnatori per poi continuare il nostro viaggio con l'auto del Patron dell'Agenzia fino alla vicina città di Pangkalanbuun dove andremo ad alloggiare al confortevole Hotel Arsela nel bel centro della città. Purtroppo il bel parco esterno dell'hotel è infestato dalle zanzare, per cui per la cena dovremo rifugiarci all'interno. Anche qui il personale è molto gentile e disponibile per aiutarci ad organizza lo spostamento di domani fino a Sampit.
L'ultimo Orang

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