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mercoledì 14 febbraio 2018

14-15.02.2018: da Sentani a Jayapura per visto Papua NG

Hotel Le Premiere
Subito dopo la scarna colazione lasciamo l'hotel Rasen per cercare un trasporto con un taxi fino a Jayapura distante ca. 30Km. Lo cerchiamo appena fuori l'aeroporto, dall'aeroporto i costi sono “fuori di testa”. Il primo che chiediamo vuole 500KRp e non è disposto a scendere a 300, il secondo invece ci chiede lui 200KRp, e lo accettiamo all'istante, anche perché è sorridente e subito simpatico … ciò che non è sempre il caso con i taxisti!
Durante il viaggio il taxista mi informa su cosa vediamo e in vari punti si ferma per lasciarci scattare fotografie. Non parla l'inglese, ma con qualche parola di indonesiano e a gesti ci intendiamo bene. 
Oggi per la prima volta in questo viaggio mi lascio attirare da una promozione di Agoda, la concorrenza di booking.com per la prenotazione degli alloggi, e prenoto all'hotel “Le Premiere”,



perché apparentemente conveniente, ma anche perché è vicino al Consolato di Papua Nuova Guinea, dove dobbiamo recarci per il visto d'entrata.
L'hotel “Le Premiere” dove scendiamo dal taxi appare subito come un tremendo kitsch di statue romane all'esterno e all'interno, tipo come l'Admiral di Mendrisio. Fatto il “check inn” rimango totalmente deluso di aver fatto la prenotazione con Agoda, allettati da un enorme sconto del 30% ed una ulteriore promozione del 10%. Alla prova dei fatti alla ricezione ci dicono
che il costo della stessa camera prenotata e pagata con Agoda ci sarebbe costata ancora il 30% in meno ... alla faccia della convenienza! Con quanto pagato con Agoda avremmo avuto una Suite di standard ben superiore e con vista verso l'esterno. Noi riceviamo un camera solo Standard Superior, claustrofobica senza finestre.
Andati poi subito in un vicino Internet caffè a stampare il biglietto del volo di rientro, farci fotocopiare il passaporto e le foto a colori necessarie per la richiesta del visto. La notte deve aver piovuto molto perché l'intero quartiere e allagato di 30 – 50 cm di acqua, lo spettacolo sono i motorini che quando passano sembrano dei motoscafi. All'entrata del Consolato di Papua NG
conosciuto il Console Generale in persona Geoffrey Wiri, che dopo una breve conversazione su chi siamo e cosa vogliamo ci dice subito rivolto alla segretaria allo sportello “no problem, give them the Visa. Nella sala d'aspetto conosciamo l'olandese Andrè, anche lui qui in attesa del visto. Lui è intenzionato a
visitare Papua Nuova Guinea (PNG) e le Salomon Island. Per noi è però interessante perché è appena arrivato qui dalle Molucche, nostra prossima destinazione dopo Papua; per cui è per noi una interessante fonte di utili informazioni sui posti da visitare. Compilato il formulario ufficiale, scritto una lettera al console con le indicazione dell'itinerario, allegatole foto e fotocopia del passaporto consegniamo il tutto allo sportello. Qui ci dicono che riceveremo risposta domami mattina per telefono per il ritiro del passaporto con visto. Noi po facciamo un lungo giro a piedi fino alla spiaggia di El Hamadi e dintorni.
Niente di particolare, molta gente in giro, tanto traffico e puzzolenti fuochi accesi. La spiaggia sarebbe carina se no fosse così piena di rifiuti, in particolare plastica. Dopo un frugale cena in un warung
rientriamo a riposarci nella nostra “residenza romana” protetti da Giulio Cesare e altri vari imperatori romani non ben identificati.

Secondo giorno
La colazione in questo elefantesco hotel è alquanto formichesca; il buffet Alle 9.30 riceviamo la telefonata che possiamo passare a prendere i passaporti con i visti, ciò che facciamo alle 10.,30. Con nostra sorpresa non ci viene fatto
pagare niente, malgrado un messaggio sulla bacheca annuncia che dal 1. febbraio 2018 l'allestimento del visto non è più gratuito, ma costa 250'000Rp.
Conosciuto Micke, un giovane mezzo inglese e mezzo spagnolo che si dice preoccupato di dover attendere cinque giorni per avere il visto, noi lo tranquillizziamo dicendogli di averlo ricevuto in soli due giorni. Dimentichiamo però che è venerdì e che sabato e domenica il consolato è chiuso. Noi rientrati al vicino hotel, facciamo i bagagli e ci spostiamo da questo sconsolante hotel, scelto ieri solo per la vicinanza al Consolato di PNG. Con un taxi ci facciamo portare all'hotel Aston nel centro di Jayapura. Per arrivarci percorriamo una strada in continui saliscendi fra le colline che circondano la città. 
Jayapura in indonesiano vuol dire “città della vittoria”, nome attribuito dopo l'indipendenza dell'Indonesia a quella che era denominata Hollandia, anche per rimarcare il ruolo avuto nella fase finale della seconda guerra mondiale nella battaglia per scacciare i giapponesi da Papua. Il nome imposto da Giacarta non piacque però ai papuani che chiesero di cambialo. Una votazione nel 2010 ne decretò la modifica in Port Numbay, ma finora nulla è cambiato. Uscendo dalla città, vedendo un 
Vista dalla camera dell'Aston
piccolo cartello con la scritta Port Numbay, chiedo al taxista cosa vuol dire, e lui mi risponde, con un po' di esitazione, Port Numbay è solo il secondo nome di Jayapura. Probabilmente pochi sanno ancora che sarebbe il primo nome!

Intanto all'Aston, troviamo tutto decorato di lampioni rossi tipicamente cinesi. Realizziamo così che siamo nella settimana del capodanno cinese. Il giorno esatto è domani, ma tutto è già predisposto per la grande festa. Appena collegato ad Internet prenoto il volo di domani a mezzogiorno per Wamena, dove abbiamo deciso di passare alcuni giorni prima di recarci in
Papua NG a rinnovare il visto indonesiano. Nel pomeriggio fatto una lunga camminata fino nei pressi del Swiss Bellin Hotel alla fine della baia dove si trova anche il porto delle navi di trasporto. Alle 16 circa quando comincia a farsi sentire la fame, facciamo un pranzo-cena al Blu Caffè, che in se è un normale ristorante, situato su una bella terrazza sulla riva del mare. Fa molto caldo e dobbiamo spostarci due volte per evitare l'intensità del sole. Alla sera al rientro ci imbattiamo in un festoso assembramento di gente che sta assistendo alla danza
del dragone vicino al nostro hotel per festeggiare il capodanno cinese. La musica dei tamburi dirige la danza di due persone che danno vita ai movimenti ritmati del drago che ha però più le sembianze di un leone. Per quasi un'ora assistiamo a questo spettacolo con questi straordinari acrobati. Dalla finestra della camera del nostro hotel all'ottavo piano abbiamo una bellissima vista notturna sulla città.





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