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mercoledì 7 febbraio 2018

04-08.02.2018: a Biak

Passata tutta la notte sul traghetto, con dormite ad intervalli e dondolati dalle onde del mare. Mi sveglio quando inizia a farsi giorno e si cominciano a vedere da lontano le prime luci dell'isola di Biak; la nostra odierna destinazione che raggiungiamo alle 7. Quindi dopo 13 ore di tranquilla navigazione. Biak è una delle più remote isole della regione a nord di Papua. Appena arrivati seguiamo con attenzione le lente manovre di accostamento ed attracco dell'imponente imbarcazione.

Tutto si svolge come al rallentatore e con tutti i gesti e le manovre dei marinai inscenati ad arte. Il lancio della prima corda sottile tramite la quale viene poi tirata quella più grossa avviene con precisione centimetrica quando l'imbarcazione è ancora a 20 metri o più metri dal molo. Il porto d'arrivo del ferry è un po fuori per cui ci dobbiamo affidare ad uno sgangherato minibus ci facciamo portare in centro all'hotel. 
Qualche discussione sul prezzo e le condizioni di carico prima della partenza. Ci chiede subito 200KRupie, che riduciamo alla  metà non appena vediamo che vuole prendere un altro passeggero con una gran quantità di sacchi, scatole e pacchi. Intanto lunga attesa perché ne continuano ad arrivare altri. Le manone del nostro corpulento taxista fanno da contrasto al piccolo volante, così come la croce uncinata rappresentata vicino alla porta. Mi fa venire in mente che l'isola di Biak ha avuto un ruolo importante durante la seconda guerra mondiale essendo stata una base militare dell'esercito giapponese. Arrivati all'hotel Arumbai facciamo il "check inn" di
primo mattino e con nostra sorpresa ci offrono la colazione. L'hotel è in apparenza abbastanza carino , con una bella azzurra piscina, ma le camere sono, seppur pulite, abbastanza decadute in particolare per la parte sanitaria del bagno .. esce acqua dappertutto al difuori dei rubinetti! Approfittato dalle seppur modeste prestazioni del WiFi, che funziona solo al ristorante per aggiornarci sulle e-mail. Nel pomeriggio prendiamo un minibus-taxi fino alla spiaggia di Bosnik. Tentiamo di farci organizzare un taxi dal ricezionista dell'hotel, ma dopo aver telefonato un paio di volte si scusa di non poterci aiutare dicendoci di venire da Makassar e di essere solo da una settimana. Abbiamo più fortuna uscendo in strada e fermando il primo minibus giallo che troviamo. Dimezzato il primo prezzo richiesto a gesti e con le nostre poche parole di indonesiano che abbiamo imparato finora, partiamo alla volta della spiaggia di Bosnik ad una quindicina di km da Kota Biak. Oggi è
domenica e c'è quindi molta gente venuta con ogni mezzo per cercare refrigerio in questa che ci dicono essere la miglior spiaggia nelle vicinanze della città. Con l'aiuto dei locali riusciamo a trovare la nascosta e Bosnik Guesthouse, che visitiamo per farci un'idea. Non è male, il confort è minimo ma per il costo di 200kRp per notte si potrebbe soggiornare con inclusa a colazione. Sul percorso visitiamo il monumento dedicato alla seconda guerra mondiale che qui ha avuto un impatto molto importando, essendo stata una importante base
logistica dei giapponesi che da qui avevano inizialmente occupato Papua e poi quasi tutta l'Indonesia. La parte più tragica fu la fase finale della guerra con l'intervento degli americani che partendo dall'attuale Jayapura, l'allora Hollandia, bombardarono le postazioni giapponesi situate dentro le grotte carsiche nelle rocce sopra la costa e vi gettarono benzina per poi incendiarla. Per i giapponesi il bilancio fu fatale avendo qui anche il deposito delle munizioni. Le crude statistiche di guerra dicono: almeno 10'000 morti giapponesi, contro 500
americani. Ma come si sa la storia la raccontano sempre solo i vincitori! Al rientro andiamo a cena, su consiglio del nostro cordiale taxista al pulitissimo ristorante 99, “sembilan sembilan”, a gestione tipicamente giapponese. Ottima la cena e la birra bintang, anche se questa ce la fanno pagare assai! Passiamo poi ad un vicino negozio di cellulari per comperare una SIM Card indonesiana per il cellulare Dual SIM di Maggie. La sorpresa è che non riusciamo ad inserirla perché troppo grande, ritorneremo alla carica domani. 



 


Secondo giorno
 Al nostro risveglio piove, ma poi nel corso della mattinata si rimetterà sul bello, con tanto sole e temperatura sui 35 gradi. Noi facciamo la colazione al ristorante dell'hotel dove rivediamo il turista francese incontrato ieri alla nostra partenza per la spiaggia di Bosnik. Fatto poi un lungo giro di ricognizione a piedi del centro della piccola città. Quasi tutti gli hotel che chiedo se hanno camere libere mi rispondono “sorry full booked”. Trovo poi vicino all'INSIA Hotel, con l'aiuto del ricezionista nascosto Hotel Padaido, più una Guesthouse con cinque spaziose camere, che un vero e proprio Hotel. Sia trova proprio nel porticciolo delle imbarcazioni dei pescatori. .. Considerato il posto nettamente migliore del, un po' claustrofobico e decaduto, Arumbai decidiamo di traslocare non però prima di liquidare le pendenze che
 
richiedono la connessione WiFi, dato che al Padaido ne saremo purtroppo assenti. Per nostra sorpresa oggi, che è lunedì vediamo tutti negozi chiusi e tanta gente attorno alle chiese. Scopriremo solo più tardi che qui oggi è un giorno festivo Rimarremo ancora più sorpresi quando ci dicono che si festeggia l'arrivo di Gesù Cristo a Biak. Mi metto a sorridere e mi dico che devono aver avuto “una fantasia della Madonna” i missionari che hanno operato qui nei tempi passati per far
credere una storia del genere a degli indigeni che vivevano nel loro mondo ancora popolato dagli spiriti!! Ma purtroppo da quello che si vede attorno alle molte chiese cristiane di tutte le sorta, dagli adventisti, agli anglicani, ai pentecostali, a quelli di Ismail, quelli del settimo giorno, i Battisti, di Basilea ecc ecc la spiritualità sembra essere molto presente. Sarà forse anche perchè da come ho letto su una guida, in Indonesia la professione di una religione, qualsiasi essa sia, è obbligatoria. Fa altresì parte dei dati registrati sul passaporto e carte d'identità. Nessuna religione non esiste qui! Libertà di religione, ma non libertà di essere ateo ...si potrebbe dire! Fatto poi, in fine mattinata , una visita al mercato del pesce che però offre ben poco. Mi sarei immaginato molto di più per una città proprio sul mare. Segue
nel primo pomeriggio il trasloco a piedi fino al fresco Hotel Padaido con vista sul porticciolo dei pescatori, e con lo spettacolo dei bambini che si bagnano e fanno tutte le possibili acrobazie saltando in mare dalle imbarcazioni. Tutti mezzi sono utili per divertirsi, ma in particolare sono molto apprezzati i grandi pezzi di sagex duro, usasti come zattere o piccole imbarcazioni per uscire in mare aperto. Sono notevoli gli esercizi di equilibrismo che fanno per remare anche in piedi, fra le onde del mare. Passiamo qui un bel pomeriggio
cercando di fare relax, aggiornare le foto ecc … ma in particolare assistendo alle scene dei pescatori che preparano le barche per poi uscire in mare a pescare. A cena andiamo al ristorante Furama a poche centinaia di metri dal Padaido, un ottimo ristorante locale dove ci facciamo servire, oltre alla birra Bintang di rito, un ottimo pesce alla griglia per Maggie e “cumi cumi rica rica” (calamar piccanti) per me. 



Terzo giorno 
Per buona parte della notte e ancora al risveglio piove; non forte ma di continuo e fino all'inizio del pomeriggio. Appena alzati, facciamo conoscenza dell'inquilina della camera accanto. Rimango stupito quando mi dice di essere Svizzera e originaria del Ticino. Si chiama Isabella, vive ora nel canton Argovia, ma è originaria di Cureglia .Una strana casualità dato che l'avevamo già vista di sfuggita ieri all'hotel Arumbai. Facciamo poi una lunga conversazione con lei per scoprire che sta facendo un tour organizzato da uno Svizzero di nome
Kaspar. Vive a Bali e parla perfettamente l'Indonesiano avendo la madre indonesiana. Da li organizza tours in tutta l'Indonesia. Intanto ci viene servita la colazione davanti alla camera con buon caffè, toast e marmellata di ananas arricchita da un avocado comperato ieri sera al mercato della frutta. In tarda mattinata, appena si sveglia, facciamo conoscenza anche di Kaspar e dal suo aiutante Hugo, che gli funge da guida locale e gli organizza tutto il necessario per le uscite di Isabella, che ha la fortuna, o sfortuna!, di essere l'unica partecipante al tour dopo la rinuncia di altri tre. Discutendo sul loro programma e sui nostri interessi ci accordiamo di partecipare con loro all'uscita sulle isole Padaido nel caso fosse possibile farlo domani o nei prossimi giorni. La richiesta viene quindi affidata a Hugo per organizzare la parte 
logistica. Noi intanto continuiamo a rilassarci davanti alla nostra camera e andando al vicino Hotel INSIA dove la connessione WiFi funziona discretamente, ma almeno funziona abbastanza per consultare le e-mail arretrate. Dopo un veloce bagno in mare passo dal barbiere casalingo per un necessario ed impellente taglio dei capelli. La sera ritorniamo a cena al ristorante di ieri sera per farci servire, tanto per cambiare, un grosso pesce alla griglia per due,accompagnato da riso bianco e verdura … senza scordare l'obbligata Bintang!!. 


Quarto giorno, tour alle isole Padaido 
Già appena alzati ci accoglie uno splendida alba con un cielo praticamente quasi senza nubi, che per nostra fortuna lo rimarrà tutto il giorno. Per oggi abbiamo in programma l'uscita in barca con il tour di Isabella al gruppo delle isole Padaido situate a circa una ventina di km a sud-est di Biak. Dato che lei, per la rinuncia di altri partecipanti è rimasta la sola partecipante, anche noi ci aggreghiamo ben volentieri a partecipare per cosi suddividere meglio i costi di tre milioni di rupie che per un'uscita del genere comportano. In particolare
pesa molto il costo per il noleggio dell'imbarcazione ed il rifornimento della benzina. Unicamente la preparazione e l'organizzazione è un po' carente. Fino a stamattina alle sette non sapevamo se fossero riusciti a trovare un'imbarcazione adatta. Poi ci dicono che c'è, ma ci vuole tempo per prepararla. Poi è pronta ma devono ancora trovare la benzina! Solo verso le dieci partiamo dall'hotel con un trabiccolo a tre ruote per andare al punto di imbarco vicino al monumento alla seconda guerra mondiale. Arrivati li, la barca è ancora in condizioni “di
visibile abbandono”, devono ancora completarla, metterci il motore, caricare la benzina tagliare e mettere nuovi assi per poterci sedere, .. al punto che chiedo se la barca la devono ancora costruire per noi. In men che pensavo, un po prima delle 12, la barca viene messa in mare e siamo pronti a partire. La navigazione è abbastanza tranquilla e costeggiamo le isole più grandi di Owi, Auki, per poi procedere nel seguito verso Pakriki e Pasi. Il cielo è tutto blù senza nuvole, mentre il mare a seconda della profondità, in particolare davanti alle isole, ha
delle tonalità varie fra l'azzurro chiarissimo, dove c'è la sabbia, all'azzurro scuro in mare aperto e profondo. Lo spettacolo è favoloso in prossimità delle isole con la barriera corallina di protezione. In un bellissimo punto fra due isolotti rocciosi, ma con una minima spiaggia di sabbia ci fermiamo per fare un primo giro di snorkeling. Niente di eccelso ma sufficiente per fare un po di esercizi con la maschera e le pinne e vedere qualche sporadico pese colorato. Continuiamo poi la navigazione fino alle isole più lontane del nostro tour per
fermarci in un punto fantastico fra varie isole con estese spiagge di sabbia bianchissima. Rimarremo qui il resto del pomeriggio, nuotando, fotografando, raccogliendo bellissime conchiglie colorate per fotografare, facendo snorkeling e bevendo una noce di cocco preparataci dagli abitanti locali. Il tempo intanto in questo paradisiaco posto passa inesorabilmente e mentre il sole sta tramontando offrendoci lo spettacolo finale della giornata, ci accorgiamo che due dei nostri passeggeri sono lontani quasi un chilometro facendo
tranquillamente snorkeling. Kaspar deve andare a chiamarli e così mentre inizia la notte lasciamo il posto per il ritorno non senza qualche preoccupazione per la navigazione notturna .. preoccupazione maggiorata poi anche da una grande nuvola nera proprio sopra la nostra direzione di navigazione. Navigheremo all'oscuro sotto un magnifico cielo stellato, come lo può essere solo nei mari del sud, per ben tre ore! Per nostra fortuna la nuvola nera dopo aver scaricato diversi fulmini si dissolve risparmiandoci ulteriori problemi di navigazione.
Appena sbarcati, alle 10 di notte, rientriamo all'hotel con il triciclo a motore ben contenti di essere ritornati sulla terra ferma! Con un po di fortuna, facciamo in tempo a fare una veloce doccia, e poi cenare al Furama assieme a Isabella prima che il ristorante chiuda. Ottima come sempre la cena, ma l'apprezzamento maggiore è per la rinfrescante Bintang!!

Quinto giorno, relax e preparativi per la partenza 

Oggi la colazione è molto tardiva, abbiamo infatti dovuto ricuperare per la stanchezza del tour di ieri. Isabella ci confida di aver dormito poco e di aver avuto anche degli incubi .. spero non solo per l'avventura di ieri!! Dalle conversazioni con Isabella veniamo a scoprire che è cugina di Thomas, un mio caro amico e compagno di varie battaglie polito-verdi di Giubiasco. Fatta colazione passo al vicino Hotel INTSIA a prenotare il volo di domani per Nabire. Scelgo il volo con NAM Air per l'orario non Vedendo che il collegamento WiFI è ottimo,
si intende per le condizioni di queste parti, decidiamo di spostarc i qui per usufruire del buon collegamento e cercare di aggiornare le foto sul Blog, rimaste in grande ritardo. Passo così quasi tutta la giornata alla frescura del giardino rialzato, sotto la tettoia del punto di osservazione con il mio fido NetTop a selezionare, comprimere e caricare foto sul presente Blog. Solo verso le cinque faccio un'uscita per fare scorta di alcuni milioni di Rupie al vicino Bancomat Mandiri, e di birra Bintang al vicino negozietto di coloniali. Fatto poi anche un giro
fotografico al mercato .. con tanta bela verdura e in particolare tanti bei pesci. Al contrario di altri mercati qui il pesce viene venduto alla sera e non la mattina presto. Qui il pesce sembra essere ancora abbondante e di buona qualità, anche se vedo molti che vendono pesce di dimensioni molto piccole! Per finire andiamo con Isabella, che oggi ha fatto una giornata di spiaggia e snorkeling, ad assaporarci l'ultima cena al solito ristorante Furama. , Poi passo il resto della sera a continuare l'aggiornamento delle foto sul Blog rimasto tremendamente in
ritardo. Ne avrò oltre mezzanotte cercando di approfittarne al massimo di questo buon collegamento, non sapendo quando potrò trovare il prossimo così prestante! L'aggiornamento non sarà completo ma almeno a buon punto.
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