Prima dell'imbarco facciamo in tempo ancora a prenderci un buon cappuccino e comperare una buona scorta di pepe malese del Sarawak. Intanto che gustiamo il cappuccino seguiamo sullo schermo per la partita di calcio Brasile – Russia, ancora sullo 0-0; in seguito apprenderemo che il Brasile ha vnito 3-0. Qui in Malesia il calcio è molto popolare, anche se non vediamo molti a guardarlo sugli schermi dell'aeroporto. L'imbarco è rapido e tutto procede in orario con il nostro volo di Oman Air WY822 da Kuala Lumpur a Muscat con aereo Airbus 330. Il tempo è bello durante tutto il volo, ma a parte il decollo e prima dell'atterraggio abbiamo poco da vedere dai finestrini. L'arrivo sulla costa dell'Oman a sud di Muscat è contrassegnato dal contrasto
fra il giallo chiaro del deserto ed il blu scuro del mare. Gli insediamenti, quei pochi esistenti sulla costa, sono poco visibili perché hanno lo stesso colore di tutto quello che vi sta attorno … solo rocce e sabbia gialla ovunque si guarda. Solo poco prima di Muscat si vedono bene le strade e gli insediamenti attorno. L'atterraggio è a regola d'arte con il contatto con il suolo quasi irriconoscibile. Arrivati e sbarcati procediamo verso gli sportelli della migrazione dove paghiamo, con la carta di credito, la bellezza di 20 Ryal di Oman a persona. Prima ci sembra poco, ma quando cambio subito dopo i primi US$ della riserva d'emergenza che abbiamo con noi, ci accorgiamo che sono più di 70CHF per ogni visto. Veniamo però avvertiti che fra due settimane non sarà più possibile avere il visto “on arrival”, come lo abbiamo fatto noi, ma si dovrà farlo “on line”. Superato anche questo ostacolo, e con i primi Ryal in contanti ci apprestiamo a prendere un taxi per portarci al Haffa House Hotel già prenotato in anticipo. Sapevamo che i taxi sono cari, ma che nel paese del petrolio sotto i piedi, si dovesse
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Ecco le spezie .. ma che prezzo! |
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Sultan Qaboos ibn Said |
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