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giovedì 8 marzo 2018

09.03.2018: da Tual a Bandaneira

Quartiere arcobaleno di Tual
Alle 5 della notte intervento del Muhezzin di bordo tramite l'altoparlante della cabina. Cabina che contrariamente a quanto ci attendevamo è abbastanza confortevole con toilette e addirittura doccia. L'unico handicap è un rubinetto che perde acqua cosi che sul pavimento vi è un lago di due cm che ondeggia con i movimenti della nave. Per andare alla toilette, non avendo gli stivali, bisogna fare un po di acrobazia. All'accensione delle luci si vedono alcune cuccarace (scarafaggi). Alcune navi Pelni ne sono totalmente infestate!
Riusciamo comunque a passare un notte relativamente tranquilla, anche se sentiamo alcuni 
“poverini” nelle cabine vicine a soffrire per il “mal di mare”, e rimettere durante quasi tutto il viaggio! Le cabine non hanno le porte (le hanno tolte) così si sente tutto. Verso le sei, con le prime luci, dell'alba arriva la sveglia collettiva e la musica tramite gli altoparlanti. Il tempo è nuvoloso con piogge intermittenti e il mare è da ... mosso a molto mosso! Verso le 12 iniziamo vedere fra le dense nebbie le prime isole delle Banda. Arriviamo poi puntuali al porto di Bandaneira, o Banda Neira/Naira, il modo di scrittura è molto variato a dipendenza della lingua usata; io userò Bandaneira.  L'isola ci accoglie con la pioggia e con così tanta nebbia da non riuscire a vedere il vulcano Agung Api, il simbolo delle isole Banda. Il vulcano è tranquillo, ma sempre attivo con irregolari emissioni di fumo. L'ultima eruzione seria
fu nel 1988 e da allora sta dormendo .. speriamo per tanto tempo ancora!
Noi sbarchiamo fra i primi, con tutti i passeggeri pronti a lasciar passare per prima i portatori pronti a correre all'interno come selvaggi incuranti dei passeggeri che devono scendere. La solita storia già vista con altri viaggi con le navi qui in Indonesia! Appena scesi sotto la leggera pioggerella ci rifugiamo al primo ristorante che troviamo, lo Spice Island. Mentre Maggie si prende un quasi obbligato caffè alla noce 
moscata, io con Andrew parto alla ricerca di un alloggio nelle vicinanze. Andrew trova subito una camera al Vita Guesthouse, mentre io cerco oltre e trovo una camera al Mata Hari, a due passi dall'acqua e con in fronte il vulcano Agung Api che nel contempo, con l'innalzasi della nebbia, iniziamo a farsi vedere. Ritornati tutti al Caffè Spice Island per fare un frugale pranzo a base di pesce cotto nella scorza di noci moscate .. una delizia … anche se i cubetti di pesce sono duri e gommosi! Qui tutto è orientato a quello che è il prodotto che ha fatto la storia e la 
  ricchezza delle isole Banda, la Noce Moscata, Pala in indonesiano e Nutmeg in inglese. Preso alloggio nella semplice, ma accogliente camera del Mata Hari, mentre ha smesso di piovere, partiamo a piedi a fare una prima ricognizione della zona. Girando qui sembra di tornare un duecento anni indietro nel tempo .. solo i puzzolenti e rumorosi motorini disturbano l'atmosfera coloniale. Non circolano auto, ma sembra che i motorini possano circolare come vogliono e senza molto rispetto per i pedoni. Le molte costruzioni coloniali 
dell'epoca olandese e inglese sono rimaste ancora in piedi, anche se non tutte ben curate. Sul percorso incontriamo una gentile signora che ci dice di essere insegnate di scuola elementare che ci accompagna alla visita del Forte Belgica (Benteng Belgica). Il nome Belgica non ha relazione con il Belgio, ma probabilmente da una regione dell'attuale Belgio che ai tempi era olandese. La fortezza al contrario dell'altra presente qui a Bandaneira, Il Benteng Nassau, è molto ben conservata. Noi facciamo un giro mentre il cielo comincia a rasserenarsi ed il sole va verso il tramonto. Un ottimo momento per scattare belle fotografie dei dintorni, con il quasi perfetto profilo conico del vulcano a fare da sfondo. Terminiamo il nostro girovagare con una visita al Cilu Bintang,il resort consigliatoci da Christian e Marie Claire. 
Qui conosciamo Abba il gestore tuttofaredi questo accogliente e ben curata infrastruttura tutta ambientata alle spezie ed alla storia coloniale correlata. Abba dopo averci dato il benvenuto e fattoci una prima introduzione ci convince a fare qui la cena con buffet a volontà assieme ai clienti dell'hotel.
Ci mostra poi con molto orgoglio il libro: Die ander hälfte der Welt – Eine Insel im Sog der Globalisierung, scritto da un gruppo di Svizzeri (Kollektiv Lang + Breit) che hanno soggiornato qui, nel quale è dedicato un intero capitolo con la
presentazione del posto e l'interessante storia personale di Abba. Dopo la squisita cena ritorniamo al Mata Hari con la pancia piena di buon cibo speziato e la testa piena di informazioni ricevute da Abba, che ci ha anche convinto a fare domani un Spice Tour, un tour delle spezie. Ma prima di partire compero il libro: Spice Island di Ian Burnet, che riporta la storia di 2'000 anni di commercio delle spezie.



Fort Belgica










Fort Belgica con Agung Api


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