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martedì 20 marzo 2018

16.03.2018: da Ternate a Tidore e ritorno

Inizio con un cenno di storia di Ternate e Tidore, le due isole vulcaniche gemelle che hanno cosi fortemente influito sulla storia coloniale delle spezie. Le due isole, sedi di due Sultanati rivali, erano già conosciute sin dall'antichità per le spezie rare (noce moscata, chiodi di garofano, cannella e pepe), che crescevano solo qui. Già i cinesi, gli indiani e gli arabi, su basi puramente commerciali, venivano qui ad acquistarle e venderle ai mercanti che poi le trasportavano fino nei paesi mediterranei (Venezia, Genova o Costantinopoli per esempio) dove venivano poi rivendute a prezzi astronomici.



Furono poi gli europei, prima gli spagnoli, poi i portoghesi ed infine gli inglesi e gli olandesi adottando metodi sempre meno pacifici, a volte anche molto brutali, per mettere le mani su queste così preziose e ricercate sostanze. Ferdinando Magellano, un portoghese, ma al soldo dei Re di Spagna, conosciuto per essere stata la sua spedizione la prima a circumnavigare il globo, partendo verso occidente fu il primo a cercare le regioni di provenienza delle tanto pregiate spezie. Lui non arrivò mai alle Molucche perché fu ucciso a Cebu nelle
Filippine, ma la sua spedizione che continuò con a capo Sebàstian Elcano, e con e lo scribano-navigatore Antonio Pigafetta, https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Pigafetta che ne descrisse tutti i dettagli, nel 1522 riuscì a trovare e prendere possesso di Tidore. In realtà fu solo un accordo di alleanza con il Sultano locale, già allora rivale di quello di Ternate. Storicamente fu però il portoghese Francisco Serrão, che come primo europeo, venendo da ovest, visitò Ternate già nel 1513 e si alleò con il Sultano locale, che concesse ai
Noci moscate a seccare
portoghesi (che ingenuità) la costruzione del loro primo forte. Si venne così a consolidare la rivalità fra i due Sultanati che durò vari decenni, almeno fino 1529, quando con il trattato di Saragozza, la Spagna rinunciò alle Molucche a favore del Portogallo. Nel 1605 arrivarono gli olandesi che presero possesso con la forza di Tidore e si allearono, si fa per dire, al Sultano. Da qui iniziò il periodo del peggior sfruttamento coloniale da parte della VOC, la Compagnia delle Indie Orientali, vedi il post su Bandaneira del 12 marzo scorso. La VOC fu una maestra nella, come si direbbe oggi,

“massimizzazione del profitto”, senza rispetto di niente e di nessuno! Il loro monopolio durò ben 200 anni e fu poi superato con l'asportazione dei semi, rischiando la pena di morte, verso altre regioni adeguate. Si dice, ma ho letto anche altre storie, che fu il francese Pierre Poivre https://fr.wikipedia.org/wiki/Pierre_Poivre a portarle clandestinamente e farle crescere sull'isola di Mauritius. Oggi Tidore, Ternate e Halmahera producono ancora le “non più cosi
pregiate spezie”, ma la produzione più redditizia sembra essere diventata quella della “Kupra”, la scorza interna della noce di cocco, usata per produrre olio e margarina. Fine dell'inserto storico.

Noi intanto stamattina siamo partiti con il fido autista-guida Oggi per visitare, il più approfonditamente possibile durante un giorno l'isola di Tidore. Avremmo voluto starci una notte, ma come ci dicono in diversi, non vi sono alloggi consigliabili ai turisti esteri. Come prima tappa ci rechiamo al porto di
Vista su Ternate
Bastiong per prendere il traghetto che parte regolarmente ogni ora per Tidore. Il tempo è bello, anche se i due vulcani avranno tutto il giorno il cratere fra le nuvole. Partiamo da Bastiong alle 9 circa, e l'attraversata dura meno di mezzora. In attesa vediamo arrivare varie grandi imbarcazioni, fra le quali il ferry da Bitung sull'isola di Sulawesi. Scaricati dal traghetto nel paese di Rum, partiamo salendo verso le pendici del vulcano e fermandoci a passeggiare tranquillamente nei vari paesini che incontriamo. L'ambiente che incontriamo qui a Tidore è veramente una sorpresa, tutto
Vista su Kota Tidore
è ben curato e pulito, la gente è molto cordiale ed amichevole .. e come il solito piace a fotografare e farsi fotografare! In particolare i bambini sono molto carini e a volte ci seguono timidamente non osando chiedere .. foto .. foto, ma quando iniziamo non vogliono più smettere di mettersi in mostra per la nostra macchina fotografica! Al villaggio di Lada Ake, il più in alto che visiteremo, ci fermiamo a visitare una casa dove si produce in modo semplice e ancora tradizionale i toast di farina di cassava. La signora di casa, molto abile a preparare e far “cuocere” la bianca farina di cassava (tapioca) prodotta

localmente, nell'apposita forma riscaldata sul fuoco, ci dice di produrne fino a 500 al giorno. Intanto che osserviamo e fotografiamo riceviamo dei toast da provare con il caffè anch'esso prodotto rigorosamente a Tidore. Come già ci aveva informato il tedesco Bernd al Ma' Rasai, gli abitanti di Tidore sono molto gelosi della loro terra e delle tradizioni locali. Per esempio non vendono terreni a gente che non sia di Tidore con la conseguenza (positiva o negativa?) che qui non ci sono alberghi, centri commerciali … e nemmeno negozi di cinesi.
Con l'auto di Oggi (il nome dell'autista), dopo essere scesi da questa ripida pendice, visitiamo il ben conservato forte spagnolo, dall'esterno il palazzo del Sultano, che però a quanto pare vive ora a Ternate?. Terminiamo poi il giro completo dell'isola e ritorniamo al porto ad attendere il traghetto per il ritorno a Ternate.
Segue al ritorno la nuotata in piscina con Bernd e la cena con lui ospite al nostro tavolo per una lunga ed interessante conversazione serale.  Richiesto poi ad Hassrum di poter 
La piscina del Ma Rasai
 
avere dei semi di chiodi di garofano da portare a casa per l'amico ed esperto di spezie Roberto. Ne riceveremo gentilmente una ventina bei freschi la mattina seguente!

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