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venerdì 29 dicembre 2017

28 - 31.12.2017 a Kuching

Kuching la città dei gatti
TGià tre anni, esattamente dal 4 al 6 di marzo 2014 fa avevamo fatto tappa qui a Kuching, il cui nome in malese vuol dire gatto. Per informazioni sul precedente soggiorno, clicca: https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=3296515932607480010#editor/target=post;postID=8747264647677323699;onPublishedMenu=allposts;onClosedMenu=allposts;postNum=3;src=postname
 Questa volta vi passiamo alcuni giorni in più, anche per la conseguenza di un problema di salute che già si era presentato alcuni giorni fa, ma che si è acutizzato all'arrivo qui a Kuching.

Il primo giorno lo passiamo a girovagare in ispezione  nella zona della città vecchia e del bel lungofiume. Da subito ci salta all'occhio un'enorme ed elegante ponte sopra il fiume Sarawak, che non ricordavamo di aver visto il soggiorno precedente. Chiedendo ad un cameriere del James Brook Bistro e scopriamo che è appena stato inaugurato da due mesi. Altrimenti riconosciamo tutti punti che avevamo già conosciuto. Per comodità passiamo la prima notte al City Inn, ma poi cambiamo al vicino Lemon Tree, molto più accogliente, con colazione inclusa e al costo non molto superiore. Vi “herpes zoster” e ci mostra sul suo smartphone le foto della casistica. Realizzo subito che si tratta del "fuoco di san Antonio" in italiano o “gürtelrose” in tedesco. Segue poi tutta una dettagliata spiegazione sulle cause, sulle varie casistiche e sulle cure da fare. Poi finita la parte medica con un bigliettino con scarabocchiato poche indicazione, inizia a darci una consulenza turistica su cosa visitare e fare assolutamente nel Sarawak e a Kuching. Dura cosi a lungo che la segretaria alla ricezione deve entrare a fargli notare che vi sono altri pazienti in attesa. Continua però ancora raccontandoci di essere stato a praticare in Inghilterra e in Scozia, ma di essersi graduato qui nel Sarawak. Una persona molto simpatica con evidentemente simpatia per i turisti. Alla ricezione riceveremo dopo il pagamento i medicamenti prescritti che pagheremo, solo quelli, con 135 Ringitt, circa 35 CHF. Non mi rimane che prendere 5 pastiglione al giorno di MEDOVIR 400 (Acyclovir BP 400mg) per 5 giorni, mettere un po di crema e se necessario prendere un antidolorifico se i dolori sono acuti. Ne prenderò solo due il primo giorno poi anche il dolore si ridurrà da solo. Il dolore si accentua specialmente durante la notte ed è più forte il mattino appena alzato, poi progressivamente si riduce con il movimento. Intanto la propagazione già dopo il primo giorno si è bloccata ed ora cominciano ad apparire delle pustole che devo fare attenzione perché potrebbero essere contagiose.
l giorno seguente ci associamo ad un tour con visita al villaggio culturale di Sarawak, situato a Damai vicino alla costa a una trentina di km da Kuching. Sono con noi anche Mike, Kim una coppia americana di Boston e David un giovane “verry british” di Londra.
Ci accompagna il conducente e guida locale di nome Richard. Ci dice di essere un nativo dell'etnia dei Bidayuh o abitanti delle zone basse vicino ai fiumi Sarawak e sadong. Si dice orgoglioso di appartenere a questa etnia e di farci da guida nella visita delle varie caratteristiche abitazioni delle altre etnie, gli Iban, i Penan, gli Orang Ulu, i Melnau, i Malay e i cinesi Case caratteristiche delle varie etnie di Sarawak

La nostra guida della tribù dei Baieu con molto orgoglio ci informa in lungo ed in largo selle abitudini, storia, cultura ecc dei vari gruppi etnici. Fa questi anche quello dei Penan, quelli che a cui si era aggregato Bruno Manser il nostro connazionale che lottò a lungo per la loro sopravvivenza, prima di sparire misteriosamente. La nostra guida Richard si dice convinta che egli continua a vivere nell'immensa e in parte ancora inesplorata foresta del Borneo centrale tra il Sarawak e il Kalimantan. I Penan a differenza delle altre etnie sono nomadi della foresta, si spostano di continuo e non conoscono cosi confini territoriali. Noi facciamo poi diligentemente il giro delle abitazioni tipiche delle varie etnie, scoprendo le loro peculiarità, per poi andare ad assistere all'interessante spettacolo musicale e di danza delle etnie del Sarawak che si svolge al coperto. Per fortuna perché mentre finivamo il giro ha cominciato a piovere intensamente. Rientrati a riposare all'hotel per poi poterci preparare per partecipare ai festeggiamenti di fine anno. Festeggiamenti che andremo ad assistere sul lungoSararawak dopo esserci fatto servire la cena al ristorante James Brook, l'unico Raja bianco che aveva governato il Sarawak. Lo spettacolo pirotecnico, con il sottofondo del nuovo ponte e dell'elegante palazzo governativo a forma di enorme pagoda dorata, non è dei più spettacolari, ma sufficiente per emozionare i tanti presenti … in particolare i bambini! 

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