Moschea con Bancomat |
Poi, causa una malinteso con il taxista di ieri sera, dobbiamo chiamarne un altro per farci portare al porto di imbarco dei ferry per Wairai sull'isola di Waigei, praticamente il centro di passaggio di tutti quanti vogliono visitare l'arcipelago delle Raya Ampat davanti alla punta dell'isola di Papua, nella parte indonesiana chiamata Irian Jaya.
Arrivati
al piccolo molo di Wairai, la prima operazione da fare acquistare il
“permesso di entrata della zona protetta di Raja Ampat”, della
validità di un anno, per la bella cifra di un milione
di Rupie (circa 70 CHF). L'incasso, ci dicono, è utilizzato per progetti di protezione dell'ambiente e della biodiversità di questa regione, considerata fra le più bio-sensibili del pianeta. Qui subito dopo lo sbarco veniamo aiutati da un ragazzo della HomeStay Organisation, prima per avere il permesso di entrata, poi per i consigli sulle HomeStay e infine per organizzare il passaggio in barca alla destinazione desiderata. Qui davanti alla postazione del centro di informazione provvisorio a cielo aperto, quello nuovo è in fase di costruzione,
conosciamo un italiano di Lodi che viaggia con un
francese. Con lui ci intratteniamo sulle reciproche esperienze di
viaggio, fino alla partenza delle imbarcazioni. Ricevuta la conferma
che la Homestay da noi scelta, la Warahnus sull'isola di Kri è
disponibile partiamo con due altri turisti ed un paio di locali per
il viaggio di circa 40 minuti, il sole è intenso e il mare
tranquillo.
di Rupie (circa 70 CHF). L'incasso, ci dicono, è utilizzato per progetti di protezione dell'ambiente e della biodiversità di questa regione, considerata fra le più bio-sensibili del pianeta. Qui subito dopo lo sbarco veniamo aiutati da un ragazzo della HomeStay Organisation, prima per avere il permesso di entrata, poi per i consigli sulle HomeStay e infine per organizzare il passaggio in barca alla destinazione desiderata. Qui davanti alla postazione del centro di informazione provvisorio a cielo aperto, quello nuovo è in fase di costruzione,
Trasbordo a Waisai |
Arrivati,
dopo aver costeggiato la splendida costa con mare azzurro, palme e
vegetazione tropicale, sbarchiamo con i bagagli sulla spiaggia
proprio davanti alla capanna
che ci
ospiterà per i prossimi giorni. Scendendo dalla barca Maggie
quasi cade in acqua con zaino e tutto addosso. Qui nella nostra
capanna, di legno e palme, tutto è molto spartano e ridotto
all'essenziale per contro abbiamo la pensione completa con colazione,
pranzo e cena. La toilette e la doccia sono in comune, ma sempre
pulite e ben curate.
Preparazione del permesso di visita |
Già
al primo pranzo, nella vicina capanna-ristorante, facciamo conoscenza
con Nicola e Francesca di Siena che sono qui già da due giorni. Nel
pomeriggio dopo aver sistemato al meglio le nostre cose, metto la
maschera e
parto a fare il primo giro di ispezione di snorkeling sul mare davanti alla nostra capanna. Faccio solo un 200 metri di immersione che mi lasciano incantato sulla quantità e diversità dei pesci avvistati. I coralli non sono male e ancora ben colorati, ma sono solo degli hotspot fra zone dove sono stati probabilmente danneggiati in passato dai pescatori.
parto a fare il primo giro di ispezione di snorkeling sul mare davanti alla nostra capanna. Faccio solo un 200 metri di immersione che mi lasciano incantato sulla quantità e diversità dei pesci avvistati. I coralli non sono male e ancora ben colorati, ma sono solo degli hotspot fra zone dove sono stati probabilmente danneggiati in passato dai pescatori.
Inizio
poi a leggere nell'amaca, accompagnato dalla brezza del mare, il
Siddharta di Herrmann Hesse, un romanzo sicuramente molto adatto per
queste latitudini. L'avevo già iniziato a leggere varie
volte, ma stavolta voglio leggerlo integralmente.
Secondo
giorno
Poi
verso le 9 partiamo per un Tour ,con altri cinque ospiti (Jerry
(USA), Victor con Lora (Francia) e Günes (Turca), alla “Manta
Zone”, per vedere le gigantesche manta ce ci dicono siano qui, in
questa stagione, molto abbondanti. Dopo ave fatto circa mezzora di
viaggio costeggiando la vicina isola di Mavisuar in speedboat e
esserci registrati alla piattaforma d'entrata, ci inoltriamo nella
zona dove di avvistamento delle
manta. Parto a fare snorkeling un pò impreparato e senza le pinne. Mentre gli altri partono a tutta velocità verso il limite del barriera corallina, io rimango indietro e mi soffermo a guardare i coloriti coralli e pesci che qui sono presenti in gran quantità. L'acqua pero, anche per la mancanza del sole e probabilmente per l'alto contenuto di plancton, è un po torbida. Dopo una mezzora, quando inizio a sentire i primi sintomi di stanchezza, guardo in giro per orientarmi e vedo che la nostra barca si allontana a grande velocità. Non vedendo attorno nessun punto
di orientamento comincio a preoccuparmi di non farcela ad arrivare fino alla barca più vicina o alla piattaforma di entrata lontana diverse centinaia di metri. Mi metto quindi a nuotare verso i mie compagni di tour, molto più avanti, per far capire loro di essere in difficoltà, e per fortuna mi vede Jerry, che si avvicina e mi tranquillizza dicendomi che la barca ha fatto un giro e ritorna subito da noi. Riesco così con il suo accompagnamento a ritornare sano e salvo sulla barca, ma con il fiatone, il cuore a pieni giri e con i primi sintomi dei
crampi al polpaccio di una gamba. Mi tranquillizzo
subito, ma per questa volta rinuncio a rientrare in acqua per vedere
le manta. Manta che gli altri compagni dicono di aver visto in grande
quantità. Per me sarà per una prossima volta quando sarò meglio
preparato. Rientrati facciamo un pranzo ritardato, per poi ritornare
in spiaggia fare una camminata fino alla fine della bella baia dove
siamo sistemati. Al ritorno cerchiamo il sentiero che ci avevano
detto, porta sull'altro lato della stretta isola. Non lo troviamo e
rimandiamo così questa camminata trans-isolare per domani.
manta. Parto a fare snorkeling un pò impreparato e senza le pinne. Mentre gli altri partono a tutta velocità verso il limite del barriera corallina, io rimango indietro e mi soffermo a guardare i coloriti coralli e pesci che qui sono presenti in gran quantità. L'acqua pero, anche per la mancanza del sole e probabilmente per l'alto contenuto di plancton, è un po torbida. Dopo una mezzora, quando inizio a sentire i primi sintomi di stanchezza, guardo in giro per orientarmi e vedo che la nostra barca si allontana a grande velocità. Non vedendo attorno nessun punto
di orientamento comincio a preoccuparmi di non farcela ad arrivare fino alla barca più vicina o alla piattaforma di entrata lontana diverse centinaia di metri. Mi metto quindi a nuotare verso i mie compagni di tour, molto più avanti, per far capire loro di essere in difficoltà, e per fortuna mi vede Jerry, che si avvicina e mi tranquillizza dicendomi che la barca ha fatto un giro e ritorna subito da noi. Riesco così con il suo accompagnamento a ritornare sano e salvo sulla barca, ma con il fiatone, il cuore a pieni giri e con i primi sintomi dei
La nostra è quella in mezzo |
Mentre
scrivo il presente testo per il Blog, sdraiato nella comoda amaca
sulla terrazza della nostra camera sulla spiaggia, Maggie è
indaffarata a fotografare un colibrì tutto verde sulla pianta
davanti alla capanna.
A
cena discutendo scopriamo che Nicola lavora a Berna per una compagnia
multinazionale a stretto contatto con Swisscom. Questa sera la
tavolata dei commensali è completamente occupata e sono molte ed
interessanti le discussioni sulle esperienze di viaggio ed i consigli
fra i presenti. Siamo in tutto di sette differenti paesi, una vera e
propria tavolata multinazionale!
Terzo
giorno
Rimasti
tutta la giornata sulla nostra isola a fare snorkeling e fare la
camminata per attraversare l'isola e visitare la parte a nord. Verso
le dieci salutiamo Nicola e Francesca che partono per le più remote
isole di Wayang a quasi due ore di barca veloce. Nel pomeriggio,
subito dopo il pranzo, seguendo le istruzioni di Jerry per imboccare
il sentiero, saliamo di un centinaio di m di dislivello per poi
scendere sull'altro lato dell'isola, presso la Delvin HomeStay, dove
incontriamo Wolfgang, il tedesco incontrato ieri e che mi aveva per
primo detto dell'esistenza di questo sentiero trans-insulare. Qci dice che da questa parte i coralli sono migliori per quantità e bellezza, ma della nostra parte aveva visto molti più pesci. Difatti nella nostra baia, in molti punti, i coralli sono letteralmente distrutti, molto probabilmente della pesca con la dinamite, attività molto praticata in passato in questi mari. Qui invece in tanti punti si possono osservare grandissime quantità di pesci colorati e di qualsiasi dimensione. Durante l'immersione fatta al mio ritorno ho avvistato un gruppo di sei
squali della pinna nera e due belle tartarughe marine, una molto grande, del diametro di almeno due metri. Sul cammino di ritorno facciamo poi un'escursione di un paio di km verso un Viewpoint dalla sovrastante collina da cui si vede tutta la spiaggia bianca davanti alla nostra Homestay. Verso il mare la vista spazia verso le varie altre isole attorno a Kri. Oggi abbiamo avuto una splendida giornata di sole e di conseguenza la passeggiata ci è costata una potente sudata. La maglietta che avevo addosso pesava come una corazza e ho fatto una gran fatica a togliermela. Passiamo poi il resto del pomeriggio a fare relax nell'amaca e a conversare con gli inglesi nostri vicini di abitazione. Anche stasera la cena è ottima, variata ed abbondante.
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