L'hotel Arsela |
Ricezionista
molto accogliente, sempre sorridente e con buone conoscenze di
ingriss (inglese). Il nostro bus odierno parte alle 9 su un percorso totalmente pianeggiante e monotono, inizialmente
qualche risaia e coltivazioni di piante da frutta poi sempre di più molte piantagioni, vecchie e giovani, di palme da olio.
In generale però, almeno da quanto vediamo dalla strada, le piantagioni di Palme non sono continue ma intervallate da foreste di alberi (però già disboscate) o piantagioni di caucciù. Che stiano tentando di creare una certa biodiversità? In ogni modo non vediamo le estese monoculture di Palme come abbiamo visto nel Sarawak malese!
L'intera
regione che percorriamo, ma sarà perché siamo nella stagione delle
piogge, è però allagata. Anche le case sono, per la maggior parte,
costruite su palafitte. A circa metà percorso il Bus si ferma per farci scendere, e poi percorrere un ponte provvisorio a piedi, poi il bus ci segue, risaliamo e continuiamo il viaggio. Ci dicono che il ponte ha ceduto una settimana fa per un forte alluvione ed i lavori dureranno ancora diversi giorni. Non ce ne meravigliamo perché sul cantiere non vediamo l'ombra di un operaio. Ma forse è anche perché lavorano solo di notte per il troppo calore durante il giorno.
L'arrivo
alla stazione dei Bus di Sampit è alle 13, la stazione è in centro
e a poche decine metri di distanza dal Gran Hotel, che
tramite
booking.com avevamo identificato come quello con il migliore rapporto
prezzo – qualità. La struttura è relativamente nuova,
accogliente, ben tenuta e il prezzo è modico. In più la
gentilissima ricezionista, che quando parla in inglese non smette di
sorridere, ci dice che proprio oggi hanno una promozione che ci fa
risparmiare il 10%. Noi poi partiamo per fare il solito giro di
ricognizione a piedi in direzione del fiume Sungai Sampit, che anche
qui attraversa la città.
Visitato poi il bel parco vicino al fiume dove spicca il grande monumento al pesce, simbolo di Sampit. Qui su una panca del parco faccio conoscenza con Bartolomè e con la sua piccola figlia, lui ha una fisionomia tutta differente degli altri, e ci dice, subito di non essere di qui, ma di essere cristiano e di venire dall'isola di Flores. Parla molto bene l'inglese, e ci dice di essere un addetto alla sicurezza, di aver sposato una donna del Kalimantan e di trovasi bene qui. Il parco sul fiume è bello e ben curato con tanti bambini, ma anche tanti adulti che appena ci vedono ci chiedono di farsi fotografare con noi. Oramai è diventato un rito a cui ci siamo abituati! La cena la facciamo poi sulla via del ritorno verso l'hotel in un Warung (ristorante famigliare) a base di, ikan, cumi, udong goreng, (pesce, calamari e gamberetti fritti) …. e l'immancabile nasi putih (riso bianco. Anche oggi la birra ce la possiamo solo sognare.
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